29 marzo 2010

Filomena.

E' un gruppo di donne unite dalla voglia di cambiare qualcosa nell'immagine della donna in Italia oggi. Veniamo da diverse esperienze e background: ci unisce la certezza che le donne in Italia siano diverse per età, per aspirazioni, per impegno, per provenienza religiosa, da quello che si vede nei media. Ci piacerebbe parlarne insieme, fra noi e con chi è interessato, uomini e donne: per capire cosa si è perso e cosa si può fare per ripartire. Senza ideologia.

Sabato 27 marzo le donne del gruppo "Filomena" hanno organizzato un primo incontro all'auditorium dell'Unicef per confrontarsi di persona (e non sul web, come di solito fanno) sul tema della costruzione di un'immagine della donna in Italia più vicina a quello che siamo veramente. Città delle Mamme è stata invitata a partecipare all'interno della sezione "Tempi" e a contribuire con un intervento sul "Tempo delle madri". Adriana Correa Machado, socia fondatrice dell'associazione, ha partecipato e ha dato il suo contributo a quello che secondo noi dev'essere il modello sociale di madre in Italia.

Durante l'incontro si è centrata la discusione sui temi delle difficoltà nella ripresa al mondo lavorativo per le madri e la mancanza di servizi adeguati per la primissima infanzia, soprattutto di asili nido. Il nostro intervento ha voluto, però, andare oltre e proporre la maternità come un tema centrale nella discusione dell'immagine e il ruolo della donna oggi in un senso più ampio.

"Sembra che quando si parla di maternità il problema principale sia quello di come tornare al lavoro, e quindi di negarla. Bisogna costruire una dignità della maternità in quanto maternità, cioè di "includere" la donna madre come soggetto sociale attivo e partecipe".

Limitare il problema della maternità oggi in Italia alla questione di riappropriazione degli spazi lavorativi è molto riduttivo. C'è un modello di madre che è tutto da costruire che deve superare l'archetipo cattolico di una maternità a prescindere e di una maternità domestica. Le madri devono diventare soggetti riconosciuti, inclusi nella sfera culturale e sociale della vita nelle città. Non è possibile che si può trovare un fasciatoio solo al Mc Donald's o all'Ikea. Non è possibile che salire su un autobus con un passeggino sia un'impresa quasi impossibile. Solo chi è madre sa quanto è pesante un passeggino perchè non entra da nessuna parte.

Si tratta non solo di una questione di welfare, ma di proporre una trasformazione culturale che veda genitori e bambini come utenti dei servizi pubblici e privati.

Questa trasformazione include molti ambiti, dai diritti della donna verso il proprio corpo (con una accettazione della decisione della donna di accettare o meno una gravidanza e come viverla, con una maggiore sensibilizzazione verso la donna sottoposta alla fecondazione assistita, con il rispetto delle proprie scelte nel momento del parto, la creazione di servizi adeguati al postparto, ecc), una distribuzione più omogenea del carico dei figli tra padri e madri, la diffusione capillare di servizi per l'infanzia, alla inclusione di genitori e bambini nella vita sociale e culturale della città, soprattutto in una fascia di età, tra i 0 e 3 anni, tradizionalmente confinata nelle mura domestiche.

A niente, o a molto poco, servono le conquiste delle donne verso l'inclusione come soggetti attivi sociali se quando arriva la maternità ci trovano quasi a dover azzerare i conti. Non vogliamo solo continuare a lavorare ma vivere la nostra maternità pienamente, con una offerta più articolata di alternative per poter trascorrere più tempo insieme ai nostri figli e per valorizzare la maternità non come un limite ma come quello che è: un'occasione di crescita personale, una enorme richezza.

Il Tempo delle Madri.

Intervento di Città delle Mamme nel evento "Filomena". sabato 27 marzo 2010.

Più o meno tutti sappiamo che le madri fanno sempre i conti con il tempo, che devono dividersi tra lavoro, casa, figli, mariti, e qualche volta se stesse, e che questo carico appartiene nella maggior parte dei casi quasi esclusivamente a donne, che i papà sono meno richiesti delle madri. Anche quando la presenza del padre e la sua disponibilità massima ad aiutarci ci supporta, il carico di lavoro attinente al neonato non è mai equivalente. Siamo noi quelle che dobbiamo rivalutare le nostre priorità lavorative e ridimensionarle.

Sicuramente qui si apre un divario tra quanto sia un fattore culturale o naturale il fatto che le madri devono dedicare più tempo ai propri figli rispetto ai padri, un dibattito complesso nel quale in realtà non mi interessa entrare. Sembrerebbe che più ci avviciniamo alle culture altamente sviluppate meno questa differenza di ruoli sia significativa. Ma la nostra realtà, quella italiana, sembra sia invece che è maggiormente la sfera femminile quella che gira attorno al mondo dei bambini. Basta andare ai consultori dei pediatri, alle riunioni del asilo nido o la scuola, alle lezioni di nuoto o di danza e vediamo quasi solo donne. Si vede molto più frequentemente ai papà portare ai bambini al asilo la mattina che andare a prenderli il pomeriggio.

Perché, senno, parlare del tempo, in specifico, delle “madri”?. Possiamo aspirare ad una paritaria distribuzione dei tempi lavoro-famiglia sia per i padri che per le madri?, possiamo noi donne contribuire rivendicare un po’ di tempo per noi facendo richiesta ai nostri partner di collaborazione?

Sicuramente questa è una strada che bisogna intraprendere attraverso un cambiamento culturale di lunga portata che ci vede protagoniste perché, ricordiamocelo, sono i nostri modelli famigliari i riferimenti primari per i nostri figli, genitori del futuro.

Siamo dunque noi che maggiormente abbiamo bisogno di supporto. Siamo noi donne, madri, tra i soggetti più deboli della sfera sociale. Spesso lavoratrici precarie, raramente con maternità riconosciuta, con scarse possibilità di trovare lavori che si adattino ai nostri orari o che siano flessibili, con servizi verso l’infanzia insufficienti, ecc. ci rendiamo conto di quanto abbiamo bisogno di supporto. Ma sia che lo troviamo nei servizi per l’infanzia, nella famiglia, o attraverso altre donne nella nostra stessa condizione, il fatto di ritagliarsi un tempo per il lavoro o per stare al passo della casa o per seguire impegni personali richiede una capacità organizzativa, di logistiche a volte complesse che in se stesse richiedono anche tempo e che spesso sono stancanti e stressanti.

Dunque la distribuzione del tempo delle madri ha un valore fortemente quantitativo. Il tempo è prezioso per quanto è insufficiente e viene misurato contando ore e minuti, con una scadenza di orari precisa nella nostra giornata che non ci consente di sgarrare il secondo.

Il tempo delle madri è però anche un tempo di ricchezza,di riscoperta e di rinascita. L’esperienza dell’accudimento e dell’accompagnamento nella crescita di un essere umano ci apre a nuovi orizzonti di riflessione e consapevolezza. Le certezze acquisite sulla nostra identità si rimescolano, i ricordi del sentire infantile riaffiorano, le priorità esistenziali subiscono una drastica ridefinizione. Oltre la sfera del tempo, questo ripensamento investe lo spazio, aprendo delle vere e proprie finestre di opportunità verso dei mondi nuovi che ci sembrano, d’un tratto, diventare possibili e desiderabili.

La maternità ci porta a soffermarci nella nostra corsa vitale per affermarci che ci consente di guardarci e di scoprirci vulnerabili ma anche propositive e progettuali. Ed è forse da questa vulnerabilità e da questa tensione verso il futuro che scatta la vicinanza, la solidarietà tra donne, la necessità di continuo confronto. E spesso, anche, scatta l’unione per far fronte alle difficoltà aiutandosi fra loro, offrendosi per darsi mutuo supporto ma anche per costruire qualcosa insieme, riscoprendo una dimensione esistenziale che ha al suo centro le esigenze, spesso dimenticate o relegate ai margini, della donna e del bambino.

E’ nata così “Città delle mamme”, l’associazione di cui faccio parte e che è nata da quattro mamme, dalle nostre lotte comuni per migliori spazi nel quartiere per i nostri bimbi. Oggi, in Città delle Mamme, sentiamo anche il bisogno di far crescere l’unione fra donne oltre i limiti del proprio territorio, di rafforzare una rete di mamme di supporto e di comunicazione che ci consenta anche una forma di espansione nella città. Crediamo che nel confronto tra donne, tra madri, troviamo non solo una risposta alla gestione delle difficoltà quotidiane ma anche una forma di crescita personale.

Però vorrei anche e soprattutto aprire una riflessione su quello è il vero “tempo delle madri”, quello che trascorriamo insieme ai nostri figli. Quel tempo è invece il tempo dei bambini. E i bambini, si sa, non sanno che cos’è il tempo. Quando dopo una giornata di lavoro vado alle quattro del pomeriggio a prendere mia figlia alla scuola materna ho la sensazione che devo fermarmi per un attimo e iniziare a rallentare, o meglio ancora, se ci riesco cerco di lasciare a un lato il tempo. Per stare insieme a lei, per essere veramente “presente” devo fare uno sforzo non indifferente per lasciare a un lato tutto l’accaduto, le preoccupazioni della giornata ed entrare nella sua dimensione temporale.

E’ forse questa la trasformazione più drammatica che soffre il nostro tempo, è questa la parte più faticosa e affascinante della maternità: imparare a stare insieme ai nostri figli cioè a seguire il loro tempo. Come trascorrono le giornate con un neonato, con un bebè di otto mesi, con un bimbo di due, di quattro, di sette anni?. Ognuno di loro ha un tempo diverso e anche un rapporto spaziale, fisico diverso con le madri. E quali sono le alternative per trascorre il tempo insieme ai nostri figli?. La primissima esperienza della maternità, quella di portarsi a casa un neonato da accudire senza mai averlo fatto prima, ci porta, credo a tutte, ad avere la sensazione di immergerci in una capsula domestica dove il tempo continua a scorrere per tutti gli altri tranne che per noi. Durante i primi mesi di vita di mia figlia mi domandavo come mai stando a casa quasi senza fare “niente” mi trovavo così stanca la sera. Non vivevo ancora lo stress degli spostamenti, quel dover fare i conti con un’occupazione articolata e complessa del mio tempo e invece ero a pezzi. Oggi mi rendo conto che le mie giornate non duravano 16 ore ma cinque volte tanto. Le mie giornate insieme a Marta erano piene di tenerezza, di amore, di pazienza, di gioia. Era un tempo di osservazione, di scoperta, pieno di piccoli e veloci progressi felicemente festeggiati, che era sempre un privilegio cogliere, ammirare, degustare. Ma era anche un tempo di enorme fatica, d’isolamento, di un fortissimo bisogno di occupazione del mio tempo che trascorreva così lentamente.

Da questo bisogno, condiviso con tutte le madri che conosco, noi “Città delle Mamme” abbiamo progettato “Cinemamme”, una realtà impensabile prima in Italia e che invece da anni si fa in altri paesi, un progetto che in realtà richiede molto poco e invece offre tantissimo: l’opportunità alle madri, e papà, di andare semplicemente al cinema a guardarsi un film in prima visione insieme ai bebè, e con ciò di riappropriarsi di spazi e tempi di socializzazione e di contatto con il mondo in un periodo tendenzialmente legato all’ isolamento.

Sono questi i servizi, secondo noi, che si avvicinano di più ai bisogni delle madri. Se riuscissimo a cambiare la mentalità tradizionale e aprire gli spazi cittadini alle madri, e papà, insieme ai propri figli, il nostro tempo trascorrerebbe in maniera più serena, stimolante per i piccoli e di maggiore leggerezza per i genitori.

A quattro anni della nascita di mia figlia le mie giornate sono pressate tra mille impegni e contingenze quotidiane ma quando arriva il mio tempo da madre è come se la giornata si fermasse e riprendesse con un altro tempo. Il cammino dalla scuola a casa trascorre rivisitando ad ogni passaggio i segni che conosciamo: gli articoli per bambini della vetrina della farmacia, gli occhiali rosa con fiorellini dell’ottica, i pupazzi della profumeria, l’avviso luminoso delle campane di natale mai tolte, il cartellone dei gelati, gli alberi di limone, le mattonelle in vetrocemento inserite sul marciapiede che Marta calpesta uno a uno saltando da un piede all’altro e contando ad alta voce solo fino al quattordici. E sento che è quello il tempo della poesia, un tempo privilegiato che mi regala mia figlia condividendo con me quella forma di vivere all’istante che solo i bambini conoscono e avvicinandomi così alla forma più genuina di felicità.

Adriana I. Correa Machado.
segretaria e socia fondatrice dell'associazione Città delle Mamme.

25 marzo 2010

Un'attrice francese e il successo dei suoi racconti sulla maternità...


Florence Foresti riempie i teatri con un monologo ad alzo zero sulle gioie dellessere mamma. Distruggendo il mito della maternità, registra da mesi il tutto esaurito. E conquista il titolo di comica più amata di Francia

24 marzo 2010

pandora un'amica per la mamma


La Cooperativa Sociale Pandora arl onlus è nata a Roma nel 1994 nella zona di Pietralata-Tiburtina.
Opera a sostegno della maternità e della prima infanzia, per facilitare la relazione tra mamma e il bambino favorendone lo sviluppo armonico all’interno del nucleo familiare.
La Cooperativa svolge le sue attività con l’impiego di personale qualificato e volontarie appositamente formate.

I servizi offerti sono tutti completamente gratuiti e sono realizzati
- in integrazione con i servizi socio-sanitari del Municipio Roma V
- grazie al finanziamento di enti locali
(Municipio Roma V, Comune e Provincia di Roma, Regione Lazio), banche, fondazioni, aziende e privati cittadini che ne condividono le finalità.

19 marzo 2010

Intervento di Città delle Mamme all'inziativa sul Cohousing a Roma


presenta
RIABILITIAMO LA CITTA’

20 marzo 2010

GIARDINI PERSIANI NUCCITELLI - via Mariano da Sarno – Pigneto, Roma

18 marzo 2010

Le orecchie di Giussano: piazza portatile e giochi nello spazio pubblico


Sabato 20 Marzo 2010 si terrà nelle strade del Pigneto una manifestazione-evento organizzata da Orizzontale, gruppo di studenti di architettura che si propongono di operare nello spazio comune.
L'iniziativa avrà luogo nel nello spazio residuale creato dagli slarghi dei marciapiedi (il nome usualmente dato a questi spazi, orecchie, dà nome al progetto). Per una mattinata verranno installate alcune sculture/architetture effimere in cartone pluri-riciclato, con l'intenzione di stimolare una nuova interpretazione e un diverso uso dello spazi pubblici in questione. Nello specifico saranno strutture dedicate al gioco dei bambini e all'incontro di tutti gli altri.


Cinemamme anche a Padova!

Anche le mamme di Padova hanno il loro Cinemamme!
Delle intraprendenti e coraggiose mamme padovane hanno ripreso il progetto Cinemamme e ne hanno ottenuto la realizzazione nella loro città.
L'associazione Città delle Mamme è felice di aver contribuito all'ideazione del progetto che è realizzato da Kids Emotion Provider con il patrocinio del Comune di Padova
Questa iniziativa dimostra come le buone prassi siano contagiose e come sia possibile, organizzandosi, realizzare delle città un pò più a misura di mamma e di bambino.
Quale città si candida ad ospitare il prossimo Cinemamme?
Contattateci! Città delle Mamme vi fornirà il supporto organizzativo per aiutarvi a realizzare il Cinemamme anche nella vostra città!







17 marzo 2010

Incontro "Suono, Musica e Biomusica": Venerdì 19 marzo ore 10.00 a Cinemamme

Breve incontro per sperimentare il suono e la musica nel primo anno di vita: un canale espressivo genitori-figli e uno spazio di socializazzione e integrazione. L'incontro è tenuto da Maria Laura Villalba, musicista e operatore di musicoterapia evolutiva. Ha conseguito il diploma in musicoterapia evolutiva-biomusica, si è specializzata nell'applicazione della musica in età prenatale, nella primissima infanzia, e in progetti d'integrazione per l'età adulta.

Il battito del cuore, la respirazione, la nostra voce: tutto questo è musica suonata dall'orchestra del nostro corpo. Proprio come la natura e l'universo che ci circondano, anche il nostro corpo si muove in base a ritmi e tempi determinati eppure unici per ogni individuo. Ogni individuo ha la "sua" musica, che definisce la sua identità e che gli consente, al tempo stesso, di esprimere emozioni e sentimenti e di influenzare gli stati d'animo propri e degli altri. Questo indispensabile canale di espressione e creatività può diventare uno strumento fondamentale per favorire una comunicazione affettiva efficace tra madre e bambino.


Venite vestite comode, possibilmente con calzini antiscivolo!

a seguire: proiezione di Alice in Wonderland di Tim Burton, con M. Wasikowska, J. Depp, H. Bonham Carter, USA 2010, durata: 1h e 50’

16 marzo 2010

STORIE DI DONNE - RASSEGNA CINEMATOGRAFICA


VERSO L'APERTURA DEL CENTRO ANTIVIOLENZA NEL VI MUNICIPIO

L'associazione D.A.L.I.A e l'Assemblea delle donne del consultorio di Piazza dei Condottieri

PRESENTANO:

STORIE DI DONNE - RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

primo appuntamento:

mercoledì 17 marzo ore 18:00
presso il Consultorio di Piazza dei Condottieri, 34 Pigneto

"Ti do i miei occhi"- . Bollaín, Spagna 2003

a seguire aperitivo e presentazione
del progetto di apertura del centro antiviolenza con la
dott. Trillò, direttrice del distretto sanitario e il Centro donna LISA
INGRESSO GRATUITO

RIBOLLE: Operetta per bolle di sapone senza parole


19_21 marzo 2010 - ore 17.30
Sottoscrizione: 4 euro
Teatro eXSnia VISCOSA

Via Prenestina 173

RIBOLLE ” ·un viaggio tra e con bolle di sapone, bolle d'ogni forma e dimensione, da quelle giganti a quelle piccolissime, da quelle che nascono dalle semplici mani nude e da un soffio a quelle generate da complesse procedure o da attrezzature improbabili.

15 marzo 2010

Pannolini lavabili made in Italy

Avete mai pensato all'idea di utilizzare pannolini lavabili per i vostri bambini?
I pannolini lavabili sono una scelta intelligente e non comportano praticamente nessuno svantaggio..
Sono ecologici, economici, naturali per la pelle del bambino e, con i modelli di ultima generazione, semplici da indossare e da lavare.

11 marzo 2010

Storie a merenda domenica 14 marzo


Officina Dinamo
presenta, per il ciclo Storie a Merenda:

Ricciolidoro
... ovvero il mondo diviso in PICCOLO E GRANDE
e tu sei sempre "FUORI MISURA"
Domenica 14 marzo 2010 ore 17.00



Lo spettacolo segue, quasi spiando dal buco della serratura,
le avventure di Ricciolidoro nella casetta degli orsi. La fiaba
ci accompagna in un viaggio tra gli oggetti quotidiani: tavoli,
sedie, ciotole, tazze, letti, prolungamento affettivo del corpo
dei bambini. L'attrice, di volta in volta, riscopre gli oggetti
con
lo stupore che accomuna le esperienze dei bambini al gioco
della scena.

Liberamente ispirato a "Riccidoro" dei F.lli Grimm
di e con Flavia Valoppi
musica eseguita dal vivo da Irida Mero (violinista)

Via G. Brancaleone, 58 ROMA - Tel. 06.2752.984

info@officinadinamo.it

09 marzo 2010

I laboratori per bambini della Fabbrica dei Giganti


MERCOLEDI' 10 marzo ore 17,00

L'Associazione culturale SempliceMente presenta un laboratorio per bambini e genitori

"Attività per piccole manine: pittura di animaletti in gesso ed in argilla per decorare il loro intero mondo."

Età dei bambini: 3 - 5 anni max 6 bambini e un genitore
SABATO 13 marzo ORE 11 - 13

Laboratorio sul colore con Gaia Lucetti

Benvenuto rosso persiano! Benvenuto verde smeraldo, azzurro ceruleo, nero avorio, viola cobalto, limpido e profondo, benvenuti! Benvenuti! (Picasso)
Partendo dalla scoperta del colore e dei suoi segreti, come piccoli maghetti intenti a mischiare pozioni favolose, i bambini arriveranno alla realizzazione di una propria composizione figurativa, che potranno poi portare a casa come ricordo o spunto per un nuovo lavoretto.
Il materiale utilizzato sarà il cartone; gli strumenti principali tempere ad acqua, colla, forbici e pennelli.


E poi c’è la Fabbrica dei Giganti

……. se percorri la strada del fiume Aniene, dopo i cavalli, il ponte e le altalene, trovi la strada della Fabbrica.

Il portone è pesante perché spalanca tanti mondi. Da uno scaffale all’altro puoi trovare le porte per andare ovunque, ci sono strade lastricate di risate, altre di sensazioni, poi c’è la via delle emozioni, quella dell’intelletto e una strada particolare che può percorrere solo chi si ferma a guardare le pareti. Tra gru, case, civette, gufetti, razzi e mongolfiere, puoi trovare numeri e lettere e piccoli spazi magnetici, dove evidentemente sono atterrati, un giorno, degli tesserini alieni che dovevano essere ben piccoli. Poi ci sono angolini in cui lasciare il tuo segno, quelli saranno azzurri, se guardi ce sono due belli grandi, proprio a lato di tutte le parole che fanno le storie della Fabbrica ……….

Se non credi che il mondo sia stato costruito una volta per tutte … vieni alla Fabbrica e costruiscilo insieme a noi!

La Fabbrica dei Giganti

Libreria

per bambini da 0 a 90 anni




Festa danzante intergalattica con laboratorio di travestimenti




L’esperienza viene prima della teoria: bisogna insegnare ai bambini a pensare con le mani e ad agire con la testa per non separare lavoro manuale e lavoro intellettuale


sabato 13 marzo dalle 16 alle 19:30:

Festa danzante intergalattica con laboratorio di travestimenti annesso



Per presentare i 2 Laboratori per bambini organizzati da mamme, artiste, artisti, critiche d'arte, educatrici, educatori, esseri viventi e stelle danzanti:

Laboratorio BimBI IN ARTE:

alla scoperta della rappresentazione tra scultura, pittura ed immagini in movimento

14 e 28 marzo, 18 aprile;

Laboratorio ASTROMITO:

Viaggio pratico ed immaginario alla scoperta del cielo, tra scienza e mitologia.

10 e 24 aprile



@ESC - via dei volsci 159

Durante le festa si presenteranno i laboratori e si raccoglieranno le prime iscrizioni; ci sarà l’ascolto di musiche cosmiche, registrazioni di suoni dello spazio e 2 mamme con macchina da cucire per travestimenti a tema.

È prevista una merenda offerta dagli organizzatori.

06 marzo 2010

Storie Piccine


da lunedì 8 a domenica 14 marzo 2010

tante storie, favole, fiabe, filastrocche e poesie lette ad alta voce


Nell'interesse comune di promuovere la lettura per i piccolissimi, dall' 8 al 14 marzo è in programma la quinta edizione di Storie Piccine; una settimana di eventi interamente dedicati a Nati per leggere e alla lettura ad alta voce.

La manifestazione coinvolgerà l'intera città di Roma.

Presso biblioteche, scuole, studi pediatrici, consultori e librerie e altri spazi (deputati e non), bambini e adulti potranno trascorrere piacevolmente qualche ora ascoltando storie, favole, filastrocche lette da lettori professionisti e volontari per scoprire insieme la magia della lettura condivisa.

E ancora, incontri per genitori ed educatori per approfondire temi e strumenti legati ai libri e alle letture e conoscere strategie vincenti per iniziare l'affascinante viaggio nel mondo delle storie.

Per tutta la durata della iniziativa il pubblico potrà inoltre curiosare tra i libri messi a disposizione, incontrare altri bambini e genitori.

Le attività di lettura organizzate nei nidi, nelle scuole dell'infanzia e nelle biblioteche sono a cura degli educatori, degli insegnanti, dei bibliotecari e dei genitori.

Storie piccine è realizzata in accordo con i Servizi Educativi per la prima infanzia (ITER) e le Biblioteche Civiche della Città di Torino. Hanno aderito all'iniziativa numerosi Comuni e Biblioteche d'Italia.


Cliccate qui per il programma

04 marzo 2010

Iniziative che ci piacciono...



Debutta a Roma il 9 marzo 2010 la nuova produzione degli Universi Sensibili, una vera e
propria giostra che ospita racconti, suggestioni, immagini di Antonio Catalano e altri artisti,
che hanno partecipato con contributi diversi, ispirati a Rodari o a lui dedicati.
Il pubblico potrà salire sulla giostra, visitare i mondi che essa contiene, leggere libri
artigianali, racconti, poesie, ascoltare storie, canzoni, filastrocche e, naturalmente… fare un
giro!

“La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà
per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”.
Gianni Rodari
La ricorrenza dell’anno 2010 (trent’anni dalla morte) non è che un pretesto: l’omaggio a Rodari è
assolutamente dovuto. E non è solo un incontro-spettacolo, o una raccolta di filastrocche, o una
nuova canzone: è tutto questo insieme, ovvero un intero universo, un omaggio corale a cui
contribuiscono artisti vari, autori, pittori, musicisti.

Un nuovo mondo come quelli con cui Catalano sta invadendo da anni l’Italia e l’Europa portando
poesia, meraviglia, musica, festa, coinvolgimento degli abitanti e delle comunità.

Con Universi Sensibili si indica tutta la personale cosmogonia di Antonio Catalano,
artista/artigiano, tutte le sue esplorazioni e le sue provocazioni tra teatro e arti visive. Una
cosmogonia portatile e quotidiana, eppure complessa e immaginifica.


via Grotta di Gregna 27 – 00159 Roma – tel. 06 45460 497
www.bibliotechediroma.it
biblioteca vaccheria nardi

inaugurazione martedì 9 marzo 2010 – ore 11.00
la giostra è aperta fino al 22 marzo con il seguente orario:
lunedì dalle 10.00 alle 13.00
martedì – mercoledì – giovedì dalle 10.00 alle 17.00
venerdì dalle 10.00 alle 22.00
sabato – domenica dalle 10.00 alle 17.30
ingresso libero
prenotazioni solo per i gruppi 06 45460497 (dalle 10.00 alle 12.30)
via Grotta di Gregna 27 – 00159 Roma – tel. 06 45460 497
www.bibliotechediroma.it